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Visualizza Versione Completa : C'E MA NON SI SENTE



GAETANO
08-02-2006, 17:14
Domande banali per alcuni ma non per me: 1) Usicchio Space Designer come reverbero o delay , mi accade che quando dò ad esempio un delay ad un rullante ,se lo mando da solo si sente , ma quando lo sento con tutti gli altri strumenti sparisce quasi del tutto.Come posso ovviare a ciò?

2) A parte una questione di gusti, esiste un vademecum dell'equalizzazione degli strumenti (basso ,chitarra ,archi etc..)cioè se esistono delle regole basilari per equalizzare in modo da avere distinzione tra gli strumenti e non sentire un unico polpettone.
Infinite(come sempre ) grazie a tutti.[:p][:p]

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MauroFiero
08-02-2006, 17:40
Per la domanda 1 non ci ho capito molto.
Devi spiegare meglio come usi lo SD (in insert in un canale, in un buss) e cosa intendi con "lo mando da solo si sente "

Per la domanda 2 .... bella domanda...
Il fatto è che a utilizzare ricette da cucina si ottengono risultati sterili e poco credibili.
Ogni strumento va analizzato solo e nel contesto.

Esistono due grandi scuole nell'equalizzazione : quella derivante dalla musica classica (e, più in generale, acustica) e quella cosiddetta "motown"

Nel primo caso si cerca di riprodurre il suono originale dello strumento cercando il più possibile di togliere le frequenze inutili.
Nel secondo caso (un metodo che era stato applicato massicciamente per creare il sound della mitica etichetta discografica, da qui il nome) si equalizza pesantemente per "costruire" il suono. Consequentemete vengono anche enfatizzate alcune frequenze per "caricare" il timbro.

Però non basta equalizzare... pre fare un buon suono va posto l'accento anche sulla sorgente (strumento-microfonatura) stabilendo sin dall'inizio quale tipo di equalizzazione verrà utilizzata per il mix.
Se vuoi equalizzare "pesantemente" devi avere principalmente una grande separazione tra le varie tracce (in modo che l'equalizzazione non influsca sul suono di altri strumenti).
In una ripresa più "acustica" cerchi invece di cogliere il timbro al meglio in modo che non ti manchi nulla del suono originale al momento del mix.

In generale io dico che i suoni vanno "messi al posto giusto" che, normalmente (con buoni musicisti e buoni strumenti) è quello che si sente dallo strumento stesso.

Questa cosa si sta perdendo un po' con l'avvento degli homestudios perché si tende a risparmiare su tutto (strumenti, acustica, apparecchi mic ecc), con l'idea che "tanto lo metto a posto dopo".
Il problema è che in questo modo si tende a "standarizzare" il suono perché tutti usano le stesse cose, e a renderlo sterile (perché il sound è "costruito in laboratorio")

Inoltre si tende a credere che tutto viene messo a posto in fase di masterizzazione. Cosa assolutamente sbagliata. Purtroppo le mastarizzazioni stranno diventando sempre più invasive, tanto che i dischi suonano sempre di più con il sound dello studio di mastering che con quello dello studio di registrazione.

Allego un'intervista a Doug Sax, il più grande mastering eng. del mondo.


Allegato: immagini/icon_paperclip.gif 1.pdf (/Public/data/maurofiero/200628103949_1.pdf)
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AMEK G2520 Lexicon 480L
Avalon ST347, Millennia TCL-2.

GAETANO
08-02-2006, 17:48
Per quanto riguarda la prima domanda , intendo che , quando sento da solo il rullante con il delay ( inserito nei bus) va bene , cioè sento il delay che mi sono prefisso , mentre quando sento il rullante nel contesto generale di tutti gli altri strumenti , il mio delay va a farsi benedire cioè non lo sento quasi per niente.Per la seconda domanda volevo sapere se indendi posizionare ( panpottare?)anche piano e basso ?


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MauroFiero
08-02-2006, 18:08
E' abbastanza normale che un reverbero/delay ascoltato da solo è più percettibile che nel mix. Probabilmente il mix è molto "pieno", in questo caso il problema sta nel suono degli altri strumenti.


Quando parlo di "mettere al posto giusto" i vari strumenti intendo a livello timbrico.

Mentre, per quanto riguarda la panoramizzazione, io, generalmente, tendo a lasciare in mezzo gli strumenti con frequenze basse e a "panpottare" quelli con frequenze alte.
Questo xché le frequenze basse sono scarsamente direzionali e necessitano molta "energia" (nel senso vero e proprio della potenza sonora ) .Panpottando uno strumento basso si riscia di sbilanciare il mix da una parte, senza ottenere un granché di effetto stereofonico.
Gli strumenti con frequenze alte hanno una maggiore direttività; conseguentemente spostarli nel panorama stereo è molto efficace per "l'apertura" del mix.

Va anche fatto un ascolto "musicale" del mix. Un pianoforte, spesso, da' un grande apporto armonico al brano; metterlo troppo da una parte, rischia di svuotare l'altro lato.
Dunque un piano va "aperto" sterofonicamente (ma non troppo) e utilizzato come "legante" di tutto il mix.
Fino a qualche anno fa i piani digitali erano completamente panoramizzati seguendo la tastiera (dunque tasti bassi a sinistra e tasti alti a destra) il che risultava completamente innaturale. Ora, nei nuovi modelli, hanno applicato una panoramizzazione che più assomiglia alla percezione che abbiamo con le orecchie di un piano acustico; dunque stereo ma non "diviso bassi/alti"

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GAETANO
08-02-2006, 18:50
Compli compli menti e grazie ... a buon rendere.

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