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maurix
24-05-2007, 21:11
sentivo per radio che la scf o una sigla simile si occupa della tutela dei diritti d'autore, ma cosa è una parallela della siae????

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maurix

Morpheus
24-05-2007, 21:31
la scf si occupa di diritti connessi al diritto d'autore. Si occupa di diritti del produttore e non dell'autore o dell'editore.
La scf è una organizzazione privata che raccoglie la quasi totalità delle case discografiche (tutte le major) per questo "rompe" parecchio tentando di sovvertire lo status delle cose, a suo favore naturalmente.

La SIAE è un ente pubblico (per quanto riguarda protezione del diritto d'autore e connessi) che opera in regime di monopoliolegale, non può quindi avere "concorrenti.

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Criseaside
24-05-2007, 21:34
Figuriamoci.... l'associazione dei ricchi che fa le leggi alle quali si devono attenere i poveri!

Che Bel Paese!

iMac 20", 2GHtz, 2GB Ram, Tascam US-122, Logic Express 7.2, Komplete 4, Stylus, Dhf Superior, Garage Band Jam Packs 1-5, Kurzweill K2600x,Korg Triton pro.

Morpheus
24-05-2007, 22:13
la SIAE, per quanto sia d'accordo con te, opera in chiave di monopolio legale (cioè dato dalla legge) per quanto riguarda il rilascio delle licenze per lo sfruttamento dei diritti. Cioè, io che ho una discoteca, oppure un bar o una radio privata, debbo necessariamente essere munito di "Permesso SIAE" perché la mia attività coinvolge lo sfruttamento economico dei diritti d'autore e relativi connessi. Mi pare evidente che questa licenza che ha un po' lo stesso valore di una normale licenza commerciale, debba essere rilasciata da un ente pubblico, come il Comune, o la Prefettura o il Ministero etc etc etc.
L'art 180 della LDA e l'ar 7 e seguenti della legge sul riordino deglienti pubblici, da alla SIAE questo specifico compito.
La scf da qualche anno rivendica un non meglio precisato diritto ad "emettere" licenze" per il diritto connesso (art 73 lda) come se questo fosse disgiunto dal diritto d'autore che lo genera. Molte persone sono già state costrette ad affrontare giudizi penali dai quali ne sono usciti totalmente innocenti (ci mancherebbe il contrario) per la pressione che questa organizzazione ha saputo esprimere negli ultimi anni. Tempo fa, tra gli altri, si occupò della questione GDF/SCF anche il senatore Cossiga con una Interpellanza/Interrogazione al Palrlamento Italiano.

C'è da aggiungere che negli ultimi anni la SIAE, pare non stia svolgendo con attenzione questo compito, tra acrobazie dello Statuto ed altro è stata richiamata e multata già parecchie volte da TAR e Consiglio di Stato. La ragione non la conosco ma posso dire che, pare il gruppo dirigente di SCF sia formato da ex SIAE.. a pensare male si fa peccato...

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Criseaside
24-05-2007, 22:33
Ok, la SIAE operà in situazione di monopolio legale, ma se non altro, se tu hai un qualinque locale e vuoi far musica ( ameno che tu non abbia solo la Radio, nel qual caso è diverso!) , devi comunque avere licenza SIAE, che certifica che tu fai musica, che musica fai ed eventualmente distribuiscono i soldi fra gli autori dei brani che hai fatto sentire......
Se non è cambiata la normativa mi risulta che dopo le 5 unità (persone), la fruizione di musica debba essere soggetta al permesso siae, quindi si dovrebbe pagare, fare il programma etc....
Io non sono uno pro Siae a prescindere, ma in questo caso non mi sento di paragonare il permesso di poter fare musica di pubblica fruizione, con una normale licenza commerciale.....
Purtroppo in Italia gli autori sono mal tutelati, ma il rischio che non lo siano affatto è dietro l'angolo....se poi le azioni "liberiste" sono promosse dai produttori, considerato che loro sono secondo me una delle principali cause dei nostri guai (ovviament i grandi produttori!), ecco che la questione mi puzza..... non voglio passare per un radical-estremista (che termine insulso!), ma vorrei che del diritto d'autore parlassero in primis quelli che più ci rimettono, cioè gli autori stessi e qualche editore!
Normalmente sono d'accordo ad esempio con Bersani sulla liberalizzazione delle licenze, ma in questo caso...piedi di piombo.....
Ricordiamoci che la TV commerciale ha potuto proliferare eludendo la siae (ad esempio) e guardiamo come si è ridotta tutta la tv oggi..... non vorrei che fosse il principio della fine!

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Morpheus
24-05-2007, 22:46
sono due cose distinte Cris. Da una parte c'è il compito istituzionale delle licenze e deklla distinzione dei diritti, dall'altro, quello privato diciamo così, della ripartizione tra gli scritti.

sono 2 questioni differenti. La liberalizzazione delle licenze, poi non vuole dire abolizione delle stesse ma, appunto liberalizzazione in un mercato dove vigeva la protezione.
Esempio banale il piano del commercio dei comuni dove per certi settori le licenze erano contingentate. Non potevano esserci numero ics di bar in quel dato comune e, magari non dentro una certa distanza... ma sono come detto questioni differenti.

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Criseaside
24-05-2007, 22:54
Volevo dire questo, infatti, forse non mi sono spiegato bene.... o forse, più probabile di diritto capisco ben poco!

Potresti allora spiegarmi un pò meglio di cosa si tratta questa liberalizzazione delle licenze chiesta dalla scf... anche perchè mi sembra che tu di diritto te ne intenda molto più di me...
Cosa vuole l'scf, perchè e quali possono essere i probabili effetti?



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Criseaside
24-05-2007, 22:55
ah, grazie comunque.... non voglio perdere il vizio di essere gentile con chi mi aiuta a capire meglio le cose!

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Morpheus
24-05-2007, 23:18
che cosa chieda la scf è incomprensibile, nel senso che... non ha senso.
parere personale ed esperienza... la scf si è solo inserita dentro una normativa in parte "dimenticata", in parte controversa...

la differenza tra noi ed il resto d'europa è che da noi le licenze per lo sfruttamento economico del diritto d'autore (tutte) le rilascia la SIAE mentre in europa ci sono varie organizzazione che, ognuna con un compito specifico, fanno questo mestiere.
La SCF vuole fare credere che in Germania, faccio un esempio, se hai una discoteca la relativa licenza te la può rilasciare o pinco o palla... non è vero.
Par di capire che SCF abbia solo trovato il sistema di bypassare la SIAE e la normativa per "proporre" accordi che entrano nel campo del diritto privato.
Lei spara in prima pagina che per fare ascoltare legalmente musica in pubblico la sola licenza SIAE non è sufficiente ed è necessaria anche la sua. Ora, questo è falso due volte se non altro perché pur rappresentando il 90% dei produttori, ella non rappresenta tutti ne rappresenta IL diritto, quello con D maiuscola.
La licenza che rilascia la SIAE è una atto pubblico, oserei definirlo come l'iscrizione dell'impresa all'INPS o all'ENPALS ed è, oltretutto richiesta (parlo dei locali da ballo che ben conosco) come presupposto per la licenza commerciale( quella del Comune) che si trasforma poi in un requisito indispensabile quando la stessa, concluso il suo iter procedurale, diventa vera e propria licenza.

I proventi che quindi la SIAE incassa da queste licenze, contengono per legge entrambi i diritti (autore e produttore). La SIAE, sempre per legge è obbligata a distinguere questi due diritti perché, nella fase successiva dovrà permettere a chi di dovere di potervi accedere (autori e produttori). Manterrà quindi per i suoi iscritti i diritti d'autore e darà ai produttori quelli connessi grazie all'obbligo di distinzione. I produttori a loro volta, hanno l'obbligo, sempre per legge, di ripartire questi diritti connessi con i relativi interpreti(esecutori (IMAIE).
Il regolamento legislativo che ci spiega questi passaggi e che parte dalla LDA, ci dice anche che la tariffa dei proventi sono stabiliti dallo stato (ovviamwnte) su proposta e che, in mancanza di accordi diversi tra le parti (siae ed altri) i diritti connessi che escono dai proventi incassati sono fissati al 2% del lordo...
LA scf vorrebbe incassare direttamente questi suoi diritti dall'utente con accordi privati ma questo non è possibile e già tanti giudici glielo hanno detto...

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Criseaside
24-05-2007, 23:38
Quindi, in poche parole siamo di fronte ad una pseudo truffa semi legalizzata , un arrogarsi senza motivazioni plausibili di un diritto/dovere quale è quello della tutela dei diritti..... ma, sempre se non ho capito male, questa cosa è campata in aria perchè non offre nè le motivazioni nè le finalità di tale operazione, paragonandosi semplicemente e senza prove certe a cò che avviene in altri paesi.....
GRANDE IDEA, non c'è che dire!



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Morpheus
24-05-2007, 23:52
Questo è l'ultima notizia che conosco sul merito del discorso. Un artcoletto apparso su dirittodautore.it e che riporta la motivazione del giudice di Alessandria. Credo che valga molto di più che mille parole, oltretutto è chiarissimo e semplice.

Diritto a compenso ex art. 73 l.d.a.: assolto titolare di radio privata

Il Tribunale Penale di Alessandria ha assolto il titolare di Radio BBSI, imputato del reato di cui all'articolo 171 ter, lett.c), legge 633/41, per non aver pagato il diritto a compenso ex art. 73 e 73-bis l.d.a. Il Tribunale ha sostenuto che "i duplicati eseguiti per ragioni tecniche, dopo l'uso e la conseguente loro usura, venissero gettati senza essere fatti oggetto da parte dell'imputato di alcuna attività di lucro", e che "non è dalla legge previsto che il pagamento debba avvenirre direttamente in favore d'intermediari diversi da SIAE, la quale, avendo natura di ente pubblico che attende alla tutela economica e giuridica delle opere dell'igegno e dei diritti connessi... in condizione di sostanziale monopolio..., vede sè assegnata, in via esclusiva, l'attività di intermediazione per l'utilizzazione economica delle opere delll'ingengo mediante le percezione dei proventi derivanti dalla relativa utilizzazione... nonchè dei diritti connessi... così come testualmente previsto dall'articolo 180 legge 633/41".

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Criseaside
25-05-2007, 00:01
Chiarissimo.... ma in che paese viviamo...... un pò di ordine nelle leggi non ci farebbe male, chiunque si inventa qualcosa per lucrare...poi noi ci scanniamo per il p2p... ma che senso ha?
Sempre le guerre fra i poveri.....

Mi viene tristezza.... :(:(:(:(

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