Zorro
17-10-2008, 18:13
Carissimi,
ieri e stamattina ho avuto modo di fare un test a DP che come annunciato mesi orsono avrebbe potuto essere una alternativa a Logic per il mio caso specifico ebbene senza nulla voler togliere a questo software che resta sempre grandissimo (??) Vi porgo le mie conclusioni al momento con il beneficio dell'inventario e la speranza di essere smentito.
Ci tengo a precisare che le prove che ho fatto riguardano solo d esclusivamente il mio workflow il quale al momento non ha per niente interessato la parte audio ma solo l'utilizzo del software come Virtual MIDI DAW :
Sebbene DP6 mostri una notevole voglia di cambiamento resta purtroppo sempre ancorato ad un concetto primordiale, la pagina che potrebbe essere assimilabile all'arrange presenta sempre la solita visualizzazione a "pezzettini" relativa ai dati midi. Oppure si va in modalità "Sequence" dove tutte le tracce midi vengono proposte a modo di piccoli piano roll restringibili fino a mostrare una certa continuità di eventi.
Ad ogni Instrument creato corrisponde per forza un canale supplementare, figlio della vecchia scuola di Protoolsiana memoria.
Non è possibile importare qualsiasi formato video, cosa che Logic fa benissimo.
La gestione delle automazioni (midi cc) è complessa e macchinosa ad esempio per inserire un program change pare si debba per forza farlo nella Event list, non sarebbe un problema dato che una volta inseritone uno si possono copiare.
A favore di DP ( come di C****e d'altronde) il fatto che il pg change ha effetto immediato su Vienna Instruments cosa che Logic fa solo in play, ma ormai mi ci sono abituato.
Lo score edit che è molto scarno non consente finezze tipo nascondere le note che si usano come Key Switch e questo è un dramma dato che ormai non solo Vienna adotta questo sistema per passare da una articolazione all'altra oltre ai famigerati program change.
L'interfaccia grafica è a dir poco spartana ma al tempo stesso complicata da una miriade di submenu nascosti ovunque.
Il programma resta fondamentalmente poco intuitivo e probabilmente un periodo di diversi mesi di apprendistato produrrebbe dei buoni risultati. Questo purtroppo è segno evidente che DP mantiene la sua struttura di base che non è stata cambiata.
Al momento dato che sebbene Apple non lasci trapelare nulla e Logic non è affatto sulla via dell'estinzione, non vedo a parte alcuni bug fastidiosi ragioni per compiere questo passo che comunque mi riservo qualora le cose dovessero peggiorare.
Le performance generali sembrano equivalersi ma con un forte penalizzazione nella risposta grafica.
Ribadisco che il test che ho effettuato in presenza di un utilizzatore di DP era solo mirato a rappresentare il mio possibile workflow in questa DAW con il conseguente risultato che al momento per me il gioco non vale la candela.
-Z
MacPro 3.0_8gb - MacPro 2.8_8gb (2008)
MacBookPro 2.4_4gb - Fireface 400-Remote SL 61-iPhone 3g 16
ieri e stamattina ho avuto modo di fare un test a DP che come annunciato mesi orsono avrebbe potuto essere una alternativa a Logic per il mio caso specifico ebbene senza nulla voler togliere a questo software che resta sempre grandissimo (??) Vi porgo le mie conclusioni al momento con il beneficio dell'inventario e la speranza di essere smentito.
Ci tengo a precisare che le prove che ho fatto riguardano solo d esclusivamente il mio workflow il quale al momento non ha per niente interessato la parte audio ma solo l'utilizzo del software come Virtual MIDI DAW :
Sebbene DP6 mostri una notevole voglia di cambiamento resta purtroppo sempre ancorato ad un concetto primordiale, la pagina che potrebbe essere assimilabile all'arrange presenta sempre la solita visualizzazione a "pezzettini" relativa ai dati midi. Oppure si va in modalità "Sequence" dove tutte le tracce midi vengono proposte a modo di piccoli piano roll restringibili fino a mostrare una certa continuità di eventi.
Ad ogni Instrument creato corrisponde per forza un canale supplementare, figlio della vecchia scuola di Protoolsiana memoria.
Non è possibile importare qualsiasi formato video, cosa che Logic fa benissimo.
La gestione delle automazioni (midi cc) è complessa e macchinosa ad esempio per inserire un program change pare si debba per forza farlo nella Event list, non sarebbe un problema dato che una volta inseritone uno si possono copiare.
A favore di DP ( come di C****e d'altronde) il fatto che il pg change ha effetto immediato su Vienna Instruments cosa che Logic fa solo in play, ma ormai mi ci sono abituato.
Lo score edit che è molto scarno non consente finezze tipo nascondere le note che si usano come Key Switch e questo è un dramma dato che ormai non solo Vienna adotta questo sistema per passare da una articolazione all'altra oltre ai famigerati program change.
L'interfaccia grafica è a dir poco spartana ma al tempo stesso complicata da una miriade di submenu nascosti ovunque.
Il programma resta fondamentalmente poco intuitivo e probabilmente un periodo di diversi mesi di apprendistato produrrebbe dei buoni risultati. Questo purtroppo è segno evidente che DP mantiene la sua struttura di base che non è stata cambiata.
Al momento dato che sebbene Apple non lasci trapelare nulla e Logic non è affatto sulla via dell'estinzione, non vedo a parte alcuni bug fastidiosi ragioni per compiere questo passo che comunque mi riservo qualora le cose dovessero peggiorare.
Le performance generali sembrano equivalersi ma con un forte penalizzazione nella risposta grafica.
Ribadisco che il test che ho effettuato in presenza di un utilizzatore di DP era solo mirato a rappresentare il mio possibile workflow in questa DAW con il conseguente risultato che al momento per me il gioco non vale la candela.
-Z
MacPro 3.0_8gb - MacPro 2.8_8gb (2008)
MacBookPro 2.4_4gb - Fireface 400-Remote SL 61-iPhone 3g 16