Visualizza Versione Completa : Jaga Jazzist: imminente nuovo album (appena mixato a Chicago:-)
robegian
08-05-2009, 15:06
Gli Jaga Jazzist hanno appena finito di mixare il loro nuovo album, che pubblicheranno nei prossimi mesi (sicuramente entro il 2009).
Stavolta hanno fatto sul serio e sono andati a Chicago per il mixing: sono curioso di sentire il risultato.
Nel frattempo, guardate che scenografia interessante, queste foto chicaghesi (tratte dal loro sito http://www.jagajazzist.com/).
http://www.jagajazzist.com/v2/sql/newsimages/Chicagomix15.jpg
http://www.jagajazzist.com/v2/sql/newsimages/Chicagomix12.jpg
http://www.jagajazzist.com/v2/sql/newsimages/Chicagomix39.jpg
http://www.jagajazzist.com/v2/sql/newsimages/Chicagomix70.jpg
http://www.jagajazzist.com/v2/sql/newsimages/Chicagomix57.jpg
http://www.jagajazzist.com/v2/sql/newsimages/Chicagomix74.jpg
P.S. Riuscite a riconoscere qualcuno dei giocattoli ivi ritratti?
hollowmen
08-05-2009, 15:15
Io li ho scoperti da poco tramite un amico...un gruppo eccezionale davvero!
p.s.
Madonna che robette che hanno in studio, potrei starci rinchiuso un paio di anni...
vedo un korg ms-20, una nord lead e la mitica tr808!
:-)
..mi chiedo solo a cosa possa servire al fonico il cappellino di lana in regia con tutto quell'outboard analogico la dentro: nonostante l'impianto di climatizzazione, ci sarà probabilmente un microclima favorevole alle mangrovie :D:D:D:D
robegian
08-05-2009, 15:44
Io li ho scoperti da poco tramite un amico...un gruppo eccezionale davvero!
Io sono un loro fan entusiasta :-)
Li ho scoperti solo un paio d'anni fa', grazie a una segnalazione nello storico thread delle «chicche musicali» (in Musimac):
http://www.musimac.it/discussioni/musica/itunes-zone/chicche-musicali-ai-margini-del-business#comment-10523
webmaster
08-05-2009, 15:47
Io ho nella terza foto ho riconosciuto un bellissimo avvitatore De Walt giallo con batteria da 12 V............ va benissimo, ce l'ho anche io. :)
Ma solo a me, nella quinta foto, sullo sfondo, sembra quasi che se lo inchiappetti?????
robegian
08-05-2009, 15:59
Io ho nella terza foto ho riconosciuto un bellissimo avvitatore De Walt giallo con batteria da 12 V............ va benissimo, ce l'ho anche io. :)
Acc... te lo invidio proprio, io ho solo la versione virtual... :->
Fra tutti quegli outboard analogici, spiccano le 196.
Oggigiorno si lavora cosi.
Il monitor sul mixer è una vaccata :D
robegian
08-05-2009, 16:25
Fra tutti quegli outboard analogici, spiccano le 196.
Magari sono l'unica cosa accesa e collegata :-))
Il monitor sul mixer è una vaccata :D
Non quando è montato su un braccio estensibile, come questo - anzi, questo lo invidio veramente :-)
pierecall
08-05-2009, 18:44
:121:143bel set up :111:
Quello del fonico probabilmente non è un cappellino ma delle cuffie olofoniche! :)
Tra i synth io riconosco pure un O.S.C. Oscar e, questo ce l'ho pure io adesso, il mitico Elka Synthex
ricky
webmaster
09-05-2009, 01:31
Ma solo a me, nella quinta foto, sullo sfondo, sembra quasi che se lo inchiappetti?????
Lo sta facendo e con grande naturalezza! .......... ti dirò di più, quello subito davanti è geloso! :129
Ma solo a me, nella quinta foto, sullo sfondo, sembra quasi che se lo inchiappetti?????
No, tranquillo, ho anch io la tua stessa impressione :D
Nella I e nella V foto si può notare la mitica SidStation, synth che ho avuto :)
robegian
06-02-2010, 10:16
http://homepage.mac.com/robegian/photolink/DSCN5074-800.jpg
Ho acquistato (per 10,49 euro su Play.com) e ascoltato One Armed Bandit, uscito il 25 gennaio. Copincollo qui la breve recensione che ho scritto su Musimac (http://www.musimac.it/discussioni/musica/itunes-zone/chicche-musicali-ai-margini-del-business#comment-40316).
Prima di dire due cosette sul lavoro dal punto di vista musicale, una nota «di colore» (letteralmente;-): la copertina del CD è disponibile in quattro versioni, che sono tutte presenti dentro la custodia, per cui uno se vuole estrae il pacchetto dalla custodia, sceglie la copertina che preferisce, la posiziona sopra le altre, e rimette il pacchetto a posto (vedi foto sopra).
Per quanto riguarda la musica: a cinque anni di distanza dall'exploit di What We Must... uhmm, aspettate, non ho reso l'idea della levatura di quell'album, per cui ricominciamo :-)
A cinque anni di distanza dalla formidabile prova di talento compositivo, eccellenza nell'arrangiamento e invidiabile tecnica esecutiva esibita nel sorprendente exploit di What We Must, gli Jaga Jazzist non deludono le aspettative con One Armed Bandit, album di otto pezzi (più un'intro di una ventina di secondi) che prosegue sulla rotta tracciata dai lavori precedenti volando alto per composizione, arrangiamento e tecnica.
Tutti i brani sfoggiano la firma di Lars Horntveth — anche se poi gli arrangiamenti e la produzione sono stati curati dagli Jaga Jazzist in toto, insieme a Jørgen Træen.
All'ascolto è praticamente impossibile incasellare questa musica in un genere ben definito. Potrei limitarmi a citare "Quando non sai cos'è, allora è Jazz" (Baricco), così da giustificare anche il "Jazzist" nel nome del gruppo — che sospetto sia lì fondamentalmente per farsi invitare ai festival jazz — ma non sarebbe un'operazione sincera: oltre all'innegabile pizzico di jazz, c'è molto progressive rock, qualcosa di psichedelico, funk e perfino chiari riferimenti al minimalismo di Steve Reich (convenientemente ricoperti di strati e strati dei citati jazz, progressive rock e funk), ma nessuna professione di fede ad alcuna struttura stilistica.
Il genere è indefinibile, ma lo stile c'è ed è peculiare, molto riconoscibile, e pur essendo indubbiamente originale nel contempo cita parecchio, soprattutto dagli anni '70: nel muro sonico dei complicati arrangiamenti si distinguono mattoni che potrebbero essere stati usati dal Mike Oldfield dei primi album, dai Genesis petergabrielliani, dai Jethro Tull e da progressisti più o meno noti, dal citato Steve Reich, da Charles Mingus e da Metheny/Mays. Inoltre, a mixare ci si è messo John McEntire dei Tortoise — gruppo con cui gli Jaga Jazzist condividono qualche sfumatura stilistica da sempre — che inevitabilmente ha lasciato qualche graffito.
La strumentazione usata dal nonetto norvegese è quantomai varia, e spicca per la sua assenza (o perlomeno per la sua invisibilità/inaudibilità) il computer: al bando loop e sonorità digitali, tutto in apparenza è suonabile dal vivo da vivi, con una batteria acustica che dilaga (alcuni brani sembrano accompagnati da un assolo di batteria permanente — ma non fraintendetemi, il risultato è tutt'altro che spiacevole), e le sonorità elettroniche sono monopolizzate da vecchie conoscenze come i Korg MS-10 ed MS-20 e l'Arp. Decisamente un album che non può essere associato neanche lontanamente con il concetto dell'home recording... il che non si può dire di moltissimi album, ultimamente :-)
E adesso speriamo di non dover aspettare un intero lustro per commentare il prossimo album degli Jaga Jazzist...
Sammysaxit
06-02-2010, 13:14
Ho ascoltato qualche brano sul tubo. Eccezionali per tecnica, gusto e ricerca sonora: tre cose che è sempre difficile trovare fuori dai campi "ortodossi" della classica, del jazz eccetera. Bravissimi perchè fanno tranquillamente a meno della voce (almeno per quello che ho ascoltato), cosa altrettanto difficile da trovare.
Magari - per essere Jazzist - manca di assoli improvvisati, ma forse questa componente li renderebbe troppo associabili ad un "genere".
robegian
06-02-2010, 13:46
Le composizioni sono geniali, e le suonano spesso dal vivo: http://www1.nrk.no/nett-tv/distrikt/trondelag/verdi/107359
Questa è una partecipazione a un programma TV, suonato senza playback (qui in Italia si osa raramente): http://www.youtube.com/watch?v=Ws25EyTGdTg
P.S. Questi in pratica sono gli Jaga Jazzist con la voce: http://itunes.apple.com/it/album/the-national-bank/id166888108
comprato su itunes store all'istante [8D]
me lo pappo a dovere e poi vi so dire. ;)
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