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Visualizza Versione Completa : Giorgio, Donna e i batteristi senza metronomo



robegian
20-09-2009, 10:35
Su Sound On Sound di questo mese c'è un bell'articolo su come Giorgio Moroder, Pete Bellotte e Donna Summer abbiano tirato fuori uno dei brani più influenti nella storia della discomusic e della dance: "I Feel Love" (link per gli abbonati: http://www.soundonsound.com/sos/oct09/articles/classictracks_1009.htm - non so se funziona per i non abbonati).

Bellissimo scoprire come la batteria elettronica, vera rivoluzione insieme alle sequenze ritmiche del Moog, fosse stata messa lì fondamentalmente perchè la vera traccia di batteria, suonata da un batterista umano, non era stata suonata con un tempo sufficientemente regolare!

Sorprendente che "I feel love" fosse considerato un brano secondario ("it was considered to be nothing more than a filler when the record was finished") nell'album "I Remember Yesterday", che era stato concepito in questo modo (quando l'ho scoperto, ho riascoltato l'album con orecchie diverse... e un po' più di rispetto): "[The idea] was to record an album that chronicled popular music up until the present and on into the future. So, we started out with a ’50s song, ‘I Remember Yesterday’ — I was rather peeved when the album was changed to that name, because I really wanted it to be called A Dance To The Music Of Time — and continued with a bit of rock, a Tamla Motown number and so on, and then brought it up to date with disco, before the final, futuristic song was ‘I Feel Love’."

Interessante anche come Giorgio Moroder e Pete Bellotte avessero un approccio pragmatico con la produzione musicale, da artigiano, tipo: vado in studio, lavoro e produco un prodotto vendibile - senza tirarsela alla Von Karajan, per capirci.

Divertente infine come inizialmente dovessero usare il Moog di nascosto, all'insaputa del proprietario, molto geloso della macchina. A proposito: sembra siano stati tra i primi a far andare il Moog in sync con le tracce preregistrate sullo Studer, grazie alla soluzione di un certo Robbie Wedel, che spiega: "It’s something I’ve figured out that even Bob Moog didn’t know his machine was capable of, and now I’ve told him how it’s done... Here’s how: first, we need to record a reference pulse on track 16 of the tape, and from that we can then lock in the Moog so that the rest of the tracks are perfectly synchronised."

Aggiungo un paio di foto tratte dall'articolo - spero si vedano correttamente.

http://www.soundonsound.com/sos/oct09/images/ClassicTracks_01.jpg

http://www.soundonsound.com/sos/oct09/images/ClassicTracks_03.jpg

hayeye
20-09-2009, 10:46
grazie Robe, interessante argomento.

l'articolo per i non abbonati come me, ho visto che è acquistabile in pdf per 0,99 sterline (circa un euro e dieci/quindici centesimi)

http://www.soundonsound.com/shop/Basket.php

audia
20-09-2009, 12:47
dell'intero testo?