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Visualizza Versione Completa : Pochi megabyte, ma......



zibumbo
25-02-2012, 14:33
Certo, pochi megabyte ma ben suonanti, chi mi conosce sa della mia avversione, nei
confronti dei VI, aventi librerie ciclopiche, ho sempre sostenuto che con "pochi" mega
di campioni si possano fare degli ottimi VI, d'altronde le nostre benamate workstation
hardware, non suonano benissimo con i loro "pochi" mega?
E perché ciò non debba valere anche, per i nostri "benamati" computer?

http://www.ikmultimedia.com/xpansiontank/multisamples/

Alberto Buffolano
25-02-2012, 16:11
a livello qualitativo, secondo me non va oltre ciò che logic offre già di default.

zibumbo
25-02-2012, 16:28
a livello qualitativo, secondo me non va oltre ciò che logic offre già di default.
Beh per i synth, io credo tu abbia ragione, ma per gli strumenti naturali non credo...
pianoforti, Rhodes, drum kit,Bassi, a mio modesto parere ,in Logic non sono gran che....

Alberto Buffolano
25-02-2012, 16:52
non mi convinci, ma è una tua opinione e la rispetto. buon week end

zibumbo
25-02-2012, 17:42
non mi convinci, ma è una tua opinione e la rispetto. buon week end
Certo sui suoni, dire in assoluto questo è meglio di quest'altro, è un bel guaio.
Buon "wik uwuend"(come diceva un certo Antonio DeCurtis) anche a te.

zeus
25-02-2012, 17:46
Suonano da Midifile, avevo ST2 della IK e mi sono accorto di aver buttato via i soldi.

Alberto Buffolano
25-02-2012, 18:05
Certo sui suoni, dire in assoluto questo è meglio di quest'altro, è un bel guaio.
Buon "wik uwuend"(come diceva un certo Antonio DeCurtis) anche a te.

dipende con cosa fai il confronto. ad esempio, la Symphonic di EW suona meglio della Personal Orchestra di Garritan. difficile dire il contrario, no?

io anche tra i suoni IK e i suoni di logic ci vedo molta differenza, sotto tanti punti di vista; poi ognuno ha i suoi gusti e le sue opinioni.

zibumbo
25-02-2012, 20:58
dipende con cosa fai il confronto. ad esempio, la Symphonic di EW suona meglio della Personal Orchestra di Garritan. difficile dire il contrario, no?
Il guaio è che non conosco quei VI da te citati, spesso utilizzo sempre le stesse cose
tipo:VI di piano, drum kit, basso, e i soliti syntpad smorti,e anche il solito hardware
che non suona male, anzi....
Quello che produco si basa, sul solito quartetto più o meno jazz, quindi non ho bisogno
di tanti strumenti.
all'interno di un arrangiamento, come synthpad smorto intendo una cosa simile a questa:
http://www.youtube.com/watch?v=M8cgO4nYrtU giusto per capirci.

Alberto Buffolano
25-02-2012, 22:06
sai, si tratta anche di esigenze. se devi fare dei provini, va bene qualunque cosa: ad esempio se devi semplicemente far sentire un tuo arrangiamento alla tua band che poi dovrà suonarlo, allora ti possono anche bastare i GM, o i suoni di logic.

se devi fare una preproduzione e non puoi permetterti dei musicisti veri, se fai orchestrazione e non hai un'orchestra vera, allora i suoni sono importantissimi e bisogna investire in tutto il necessario.

poi figuriamoci, può anche essere che uno ricerca o, ancora meglio, crea di proposito un sound basato su suoni elementari o obsoleti. questi non dico che siano belli o brutti, perchè vanno contestualizzati: si riesce a fare anche cose piacevoli. dico semplicemente che NON sono verosimili.

dunque, mi chiedo: perchè spendere 40euri per comprare un bundle di suoni, che equivalgono (secondo me nemmeno) quelli nativi di logic? tra l'altro logic ha una libreria molto più fornita, contiene tanti samples che in tank non ci sono.

hai postato manring: secondo me l'esempio non è del tutto pertinente, in un disco da solista di questo tipo, i suoni in background hanno pochissima importanza, chi ascolta si concentra sul basso e basta, tant'è che in un disco così, spesso su 10 tracce, 7 sono SOLO di basso. tuttavia, anche in questo genere dei suoni "semplici" trovano il loro spazio e il loro mercato.

zibumbo
25-02-2012, 22:30
hai postato manring: secondo me l'esempio non è del tutto pertinente, in un disco da solista di questo tipo, i suoni in background hanno pochissima importanza, chi ascolta si concentra sul basso e basta, tant'è che in un disco così, spesso su 10 tracce, 7 sono SOLO di basso. tuttavia, anche in questo genere dei suoni "semplici" trovano il loro spazio e il loro mercato.
Ho postato quel brano solo per far capire,quanto le mie esigenze non siano così particolari,quel suono
di pad volendo lo si può ottenere, con un qualsiasi synth,virtuale o hardware che sia, anche se
personalmente,non sono uno che si fissa nel voler ottenere esattamente questo o quel suono.
Ma comunque, il problema è che mi sono sempre chiesto, quanti mega o giga ci vogliono per
ottenere per esempio un pianoforte credibile?
Io spererei non molti....

Alberto Buffolano
25-02-2012, 22:37
dipende. c'è QUESTA (http://www.logicforum.it/vb/showthread.php?t=62497) discussione abbastanza recente sui pianoforti virtuali, con tanti consigli di tanti logicari.

in commercio trovi sia piano virtuali basati su samples (molto pesanti) che basati su tecniche di sintesi (modelli fisici, leggerissimi).

zibumbo
25-02-2012, 23:02
dipende. c'è QUESTA (http://www.logicforum.it/vb/showthread.php?t=62497) discussione abbastanza recente sui pianoforti virtuali, con tanti consigli di tanti logicari.

in commercio trovi sia piano virtuali basati su samples (molto pesanti) che basati su tecniche di sintesi (modelli fisici, leggerissimi).
Il guaio è che l'ultimo post di quel thread è il mio, dove propongo un piano di 2.5gb
Ce ne sarebbe un altro non molto conosciuto, ma molto particolare come suono:
http://8dio.com/?btp_product=legacy-1928-grand-piano

zerododo
28-02-2012, 11:23
dipende. c'è QUESTA (http://www.logicforum.it/vb/showthread.php?t=62497) discussione abbastanza recente sui pianoforti virtuali, con tanti consigli di tanti logicari.

in commercio trovi sia piano virtuali basati su samples (molto pesanti) che basati su tecniche di sintesi (modelli fisici, leggerissimi).

assolutamente d'accordo con Alberto.
Aggiungo inoltre che scegliendo un VI basato su samples, la discriminante che fa spesso la differenza sulla qualità finale del suono è la cura con cui sono stati costruiti i layer. Se per coprire la dinamica 0-127 sono stati usati 10 samples è un conto, ma se per coprire la stessa escursione sono stati fatti 128 samples (esagero...) è un altro...
ciò è strettamente collegato anche al prezzo finale del VI (oltre al prestigio dello strumento utilizzato, allo studio usato e all'apparecchiatura usata per registrarlo...)

ciao

zibumbo
28-02-2012, 12:36
assolutamente d'accordo con Alberto.
Aggiungo inoltre che scegliendo un VI basato su samples, la discriminante che fa spesso la differenza sulla qualità finale del suono è la cura con cui sono stati costruiti i layer. Se per coprire la dinamica 0-127 sono stati usati 10 samples è un conto, ma se per coprire la stessa escursione sono stati fatti 128 samples (esagero...) è un altro...
ciò è strettamente collegato anche al prezzo finale del VI (oltre al prestigio dello strumento utilizzato, allo studio usato e all'apparecchiatura usata per registrarlo...)

ciao
Tutto ciò in teoria mi sta pure bene, "abbondantis in abbondandum" diceva scherzosamente Totò,
si ma i pratica? ovvero all'interno di un arrangiamento un po affollato, tutti questi "elementi"
messi in gioco in questi VI "abbondantis" vengono fuori?
Ni'nzzo.....
Io per esempio, di un VI come Trillian non ne faccio più uso,proprio perchè alla fine l'ho ritenuto inutile, sia chiaro bellissimo il suo contrabbasso, se ascoltato da solo però...ma messo all'interno di un contesto,con diversi altri strumenti, era inevitabile "ridimensionarlo", e quindi a cosa serviva alla fine tutta quella abbondanza?.......direi a poco, tanto che la sua controparte contenuta già in Logic riesco a gestirla meglio, e alla fine con un suono molto più equilibrato.

Alberto Buffolano
28-02-2012, 12:54
punti di vista...

zibumbo
28-02-2012, 13:10
Punti di vista certo, che a me po mi è servito ad alleggerire tutto il sistema.

zerododo
28-02-2012, 14:45
Tutto ciò in teoria mi sta pure bene, "abbondantis in abbondandum" diceva scherzosamente Totò,
si ma i pratica? ovvero all'interno di un arrangiamento un po affollato, tutti questi "elementi"
messi in gioco in questi VI "abbondantis" vengono fuori?
Ni'nzzo.....
Io per esempio, di un VI come Trillian non ne faccio più uso,proprio perchè alla fine l'ho ritenuto inutile, sia chiaro bellissimo il suo contrabbasso, se ascoltato da solo però...ma messo all'interno di un contesto,con diversi altri strumenti, era inevitabile "ridimensionarlo", e quindi a cosa serviva alla fine tutta quella abbondanza?.......direi a poco, tanto che la sua controparte contenuta già in Logic riesco a gestirla meglio, e alla fine con un suono molto più equilibrato.

Non concordo con il tuo ragionamento, anche perché se vale per Trillian varrà in proporzione per VI meno prestigiosi e performanti. Quindi se non c'è spazio per contrabbassi meravigliosi figuriamoci per contrabbassi così così....

E' come se decidessi di usare una farina mediocre perché tanto poi nella pizza non si sente in mezzo a mozzarella, pomodoro ed altri ingredienti.
Ma sono proprio gli ingredienti di qualità (e l'abilità del pizzaiolo!!!) a fare la pizza buona!

webmaster
28-02-2012, 17:11
Tutto ciò in teoria mi sta pure bene, "abbondantis in abbondandum" diceva scherzosamente Totò,
si ma i pratica? ovvero all'interno di un arrangiamento un po affollato, tutti questi "elementi"
messi in gioco in questi VI "abbondantis" vengono fuori?
Ni'nzzo.....


Io mi sento di difendere questa tesi.
Sono infatti d'accordo sul fatto che su determinati generi musicali (ecco cosa fa la differenza), avere 20 dinamiche della stessa nota non serve affatto, perché alla fine in un mix affollato o suoni in un certo modo, oppure le 1000 sfumature si perdono e la parte paradossalmente ne perde tanto tanto.

Chiaro che se parlaimo di musica classica o Jazz la questione è differente. Nel pop ad esempio, anche un suono apparentemente di cacca, può essere azzeccatissimo nel contesto di MIx.

Alberto Buffolano
28-02-2012, 18:26
ribadisco che ognuno ha le sue esigenze. tutto dipende da che scopo ha ciò che si produce. io i suonini di logic e quelli da 30euri purtroppo non li posso più usare. dico purtroppo perchè quando ho iniziato tutto quello che ho guadagnato l'ho dovuto reinvestire, e sarei stato felice di fare tutto con logic express. agli inizi invece ho spudoratamente sfruttato i colleghi musicisti, che ho potuto ringraziare solo dopo mesi con cene e regali.

oggi finalmente posso scrivere per orchestra ed essere "credibile". e se continuerà ad andare così entro fine primavera potrò finalmente uscire con una vera bigband.

forse se fossi un compositore di musica elettronica, avrei lavorato e guadagnato di più... ma ognuno fa le sue scelte.

tutto questo per dire che un brano per trio jazz prodotto coi suoni di tank, secondo me va bene al massimo per usarlo come suoneria del cellulare, o per fornire un preascolto ai musicisti prima suonare alle prove.

webmaster
28-02-2012, 18:43
forse se fossi un compositore di musica elettronica, avrei lavorato e guadagnato di più... ma ognuno fa le sue scelte.

Aspetta Alberto, una frase come questa non c'entra nulla con la discussione ed il suo tema.

Il discorso è variegato e complesso nella sua semplicità.
Ovviamente se si deve fare una parte di piano "credibile", che miri a non far capire che si sta suonando un pianoforte campionato, allora è ovvio che servono librerie create con multisamples e più e più livelli e fatti come si deve.

Ma se uno deve fare un brano pop e dovesse aver bisogno di un pianoforte, anche vero, quello multisamples molto probabilmente sarebbe poco idoneo e "impegnativo" da programmare in quanto le tante dinamiche sarebbero il più delle volte fuori luogo e non giuste per la parte/suono che richiede il brano.
Certe volte un pianoforte con poche dinamiche è molto meglio gestibile di uno con tanti livelli.

E poi, non è detto che un suono con poche dinamiche sia brutto, significa solo che è stato campionato solo un livello di dinamica, ma magari il suono in sè è stupendo......io un suono così ce l'ho e quando non mi servono pianoforti realistici nella dinamica, uso quello.

Il fatto che ti stia investendo in suoni per il tuo lavoro di orchestratore non è significativo se non per te e per il genere di musica che devi realizzare.

Non so se mi sono spiegato. :)

zibumbo
28-02-2012, 19:23
Il discorso è variegato e complesso nella sua semplicità.
E' vero sono d'accordo, comunque l'ardua sentenza spetta sempre al nostro udito, non certo
alle credenziali possibili di un qualcosa.
Una cosa che dico spesso da anni: non esiste IL SUONO alla quale tutti dobbiamo fare
necessariamente riferimento, ma tanti suoni possibili.
Non esiste il suono del pianoforte, ma ogni pianoforte ha il suo suono, questo vale
per qualsiasi strumento, compresi i VI.

Alberto Buffolano
28-02-2012, 19:29
[..]

E poi, non è detto che un suono con poche dinamiche sia brutto, significa solo che è stato campionato solo un livello di dinamica, ma magari il suono in sè è stupendo......io un suono così ce l'ho e quando non mi servono pianoforti realistici nella dinamica, uso quello.

[..]

ma si, siamo d'accordo. l'ho detto anche qualche post più su che anche i suoni meno sofisticati trovano il loro spazio. adesso per esempio sto curando una monografia sui due periodi elettrici di miles (dal vivo), e non ti dico i suoni che ho programmato per il tastierista... spero mi facciano il video. però se mi si parla di produrre un quartetto jazz è abbastanza facile contestualizzare il discorso.

zibumbo
28-02-2012, 19:36
Quindi se non c'è spazio per contrabbassi meravigliosi figuriamoci per contrabbassi così così....
Proprio questo è il guaio, che strumenti con librerie cospicue, in molti casi li si deve far suonare
come strumenti più smilzi.

playmusic
28-02-2012, 22:12
non ho seguito con attenzione tutti le risposte, ma provo a dire la mia:

erano i tempi che si producevano i primi pianoforti digitali ('80) e seguendo da neofita il mercato, e studiando pianoforte in Conservatorio, mi facevano ridere le sonorità di quegli strumenti emulativi tentando di suonare i vari Bach, Beethoven, ... Non c'era espressività in quello che facevo, anche cercando di calibrare al massimo il tocco sulla tastiera.
Poi lessi un articolo del M° Morricone a riguardo, che cambio la mia lettura del suono per il futuro, che diceva +/- così:
<< i "Pianoforti digitali" non bisogna considerarli l'emulazione di quelli acustici. Per quanto le ditte si sforzeranno di emularli, questi strumenti rappresentano una nuova era di sonorità a se stante. Se rispettati in queste loro caratteristiche, rappresentano una nuova generazione di strumenti che daranno nuove soddisfazioni a musicisti e compositori.>>
Negli anni successivi, quando si è tentato con la sintesi di emulare gli altri strumenti, nella rincorsa del più fedele per diversi anni si è perso di vista il fatto che il sintetizzatore raprresentava uno strumento nuovo, non il tentativo di annientare il musicista esecutore.

Oggi, con i VI, succede la stessa cosa con la massima evoluzione del campionamento e dei modelli fisici che, nelle mani di un bravo programmatore, consente di sopperire alla figura del musicista medio: il bravo Musicista (con la M) resta tale e non è emulabile e lo strumento che suona avrà quella personalità che anche il miglior compositore/programmatore del mondo se la sogna.

Allo stesso modo, il VI a campionamento piuttosto che il VI a modelli fisici, ovvero quello a sintesi additiva/sottrattiva assume un valore sonoro differente a secondo di chi ci mette sopra le mani, se ben programmato.

A voi le conclusioni!

zibumbo
28-02-2012, 23:03
non ho seguito con attenzione tutti le risposte, ma provo a dire la mia:

erano i tempi che si producevano i primi pianoforti digitali ('80) e seguendo da neofita il mercato, e studiando pianoforte in Conservatorio, mi facevano ridere le sonorità di quegli strumenti emulativi tentando di suonare i vari Bach, Beethoven, ... Non c'era espressività in quello che facevo, anche cercando di calibrare al massimo il tocco sulla tastiera.
Poi lessi un articolo del M° Morricone a riguardo, che cambio la mia lettura del suono per il futuro, che diceva +/- così:
<< i "Pianoforti digitali" non bisogna considerarli l'emulazione di quelli acustici. Per quanto le ditte si sforzeranno di emularli, questi strumenti rappresentano una nuova era di sonorità a se stante. Se rispettati in queste loro caratteristiche, rappresentano una nuova generazione di strumenti che daranno nuove soddisfazioni a musicisti e compositori.>>
Negli anni successivi, quando si è tentato con la sintesi di emulare gli altri strumenti, nella rincorsa del più fedele per diversi anni si è perso di vista il fatto che il sintetizzatore raprresentava uno strumento nuovo, non il tentativo di annientare il musicista esecutore.

Oggi, con i VI, succede la stessa cosa con la massima evoluzione del campionamento e dei modelli fisici che, nelle mani di un bravo programmatore, consente di sopperire alla figura del musicista medio: il bravo Musicista (con la M) resta tale e non è emulabile e lo strumento che suona avrà quella personalità che anche il miglior compositore/programmatore del mondo se la sogna.

Allo stesso modo, il VI a campionamento piuttosto che il VI a modelli fisici, ovvero quello a sintesi additiva/sottrattiva assume un valore sonoro differente a secondo di chi ci mette sopra le mani, se ben programmato.

A voi le conclusioni!
Sul fato che un esecuzione sia irripetibile, che ad eseguirla sia uno bravo o uno meno bravo, questo
è palese, non è il musicista/suonatore il problema del thread, ma quanto un"emulazione"suonata
da un qualsiasi esecutore, sia credibile, e questo in relazione al quantitativo di "dati" che ogni
"emulazione" ha a corredo.

playmusic
28-02-2012, 23:49
Sul fato che un esecuzione sia irripetibile, che ad eseguirla sia uno bravo o uno meno bravo, questo &#232; palese, non &#232; il musicista/suonatore il problema del thread, ma quanto un "emulazione" suonata da un qualsiasi esecutore, sia credibile, e questo in relazione al quantitativo di "dati" che ogni "emulazione" ha a corredo.

Scusa Zib, ma credo che tu non abbia compreso ci&#242; che intendevo dire: la questione io la sposto sull'esecuzione e la contestualizzazione non sulla quantit&#224; di dati che proprio in virt&#249; del primo elemento diventa irrilevante.
il VI di turno che abbia 30 MB (Pianoteq) o 150 GB (Piano di East West) avr&#224; sempre problemi se il manico non s&#224; dosare per bene il tocco. E per manico non intendo solo l'esecutore, ma anche la Master Key che tra sensibilit&#224; di tastiera e Messaggi MIDI tenta di gestire i dati digitalizzati che devono essere trasformati in suono. Prova a suonare lo stesso VI di PF campionato con una tastiera da synth ed una con meccanica FATAR.
Pertanto, in virt&#224; di tutte queste variabili, il VI non va inteso come emulazione del modello acustico, ma va gestito come strumento a se, finalizzato ad un contesto sonoro che non pu&#242; essere, ad esempio, quello della Musica Classica, ma piuttosto quella della sonorizzazione cinematografica dove il "richiamo del pianoforte" pu&#242; sottolineare una scena specifica.