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Visualizza Versione Completa : MIDI: timing, delay, jitter



robegian
10-12-2013, 18:39
Ho appena scritto un intervento (http://www.musimac.it/discussioni/hardware/midi-sintetizzatori-campionatori/midi-timing-delay-jitter) in Musimac.it che rispolvera la questione del MIDI timing (per quelli che ancora usano strumenti MIDI esterni), che per vostra comodità copincollo qui sotto.

Una recente domanda (http://www.musimac.it/discussioni/hardware/midi-sintetizzatori-campionatori/vecchia-midi-express-xt) di un utente del forum di Musimac riguardante il possibile (ri)utilizzo di un'interfaccia MIDI su porta parallela, unitamente alle prove che sto effettuando con i dispositivi iOS e vario hardware MIDI per la terza parte della serie "Musica in mobilità" (ecco la prima (http://www.musimac.it/discussioni/musica/ipodipadiphone-zone/musica-mobilita-lo-studio-musicale-nellipad) e la seconda (http://www.musimac.it/discussioni/musica/ipodipadiphone-zone/musica-mobilita-registrare-lipad) parte, per chi fosse interessato), ha riaperto una questione meno veniale di quanto sembri: il MIDI timing, ovvero la capacità dei dispositivi di gestire con regolarità il flusso di eventi MIDI.

Chiunque nel secolo scorso sia passato da un Atari a un Mac o a un PC e si sia ritrovato a gestire interfacce MIDI seriali, parallele o (più tardi) USB senza adeguato sistema di controllo del timing (come quelli poi sviluppati da Opcode, Emagic e successivamente da Steinberg per le loro interfacce MIDI professionali), se ha prestato abbastanza attenzione si sarà accorto che i ritmi sull'Atari erano più rigorosi e regolari di quelli ottenibili con un'interfaccia «modello base» per Mac o PC (ciò succedeva fondamentalmente perché l'interfaccia MIDI incorporata dell'Atari era collegata autonomamente e direttamente alla scheda madre del computer, senza il fardello di «arbitraggi» su porte condivise da altre risorse come la seriale, la parallela o la USB).

Io stesso, quando passai dall'Atari a un Mac dotato di un'interfaccia seriale Opcode MIDI Translator II, mi accorsi che gli stessi pezzi eseguiti con Cuba$e VST nel mio (allora) nuovissimo e costosissimo Power Mac 7500 suonavano meno convincenti che quando eseguiti con Cuba$e 3 nel vecchio Atari Mega STE - e parlo di pezzi rigorosamente solo MIDI (suonati da Korg Wavestation, Roland D-50 e D-110). Fu così che m'ingegnai a fare alcune prove praticamente identiche a quelle descritte in questa interessante pagina di Sound On Sound (http://www.soundonsound.com/sos/dec07/articles/******tech_1207.htm), che mi confermarono il maggiore rigore dell'Atari a gestire il flusso MIDI. In seguito il mio setup si è evoluto (ora il MIDI viene gestito principalmente da un paio di affidabilissime interfacce Emagic AMT8) raggiungendo un timing soddisfacente... che comunque non ho mai avuto il coraggio di ri-confrontare con quello dell'Atari! O:-)

Se siete curiosi di scoprire se il vostro sistema gode di un buon MIDI timing, con ritardo e (soprattutto) jitter (ovvero irregolarità nel dominio del tempo) non significativi, potete fare voi stessi le stesse prove descritte nella pagina di Sound On Sound sopralinkata - ovvero, in pratica:

1) generare una traccia MIDI, che chiameremo per esempio "Traccia 1", con eventi nota ogni trentaduesimo (oppure ogni sedicesimo, come in SOS), ovviamente «disegnati» nel sequencer e non registrati tramite controller;

2) far uscire la Traccia 1 da una porta MIDI OUT dell'interfaccia;

3) collegare questa MIDI OUT a una MIDI IN della stessa interfaccia tramite un cavo MIDI;

4) mandare in play il sequencer registrando in una traccia MIDI appositamente creata (Traccia 2) l'uscita MIDI della Traccia 1.

Dall'esame della posizione delle note MIDI registrate, si desumeranno approssimativamente (in millisecondi, se si ha cura d'impostare l'opportuno metodo di visualizzazione nel sequencer) i valori di scostamento dalla regolarità della vostra interfaccia MIDI.

Ovviamente ci sono anche altri sistemi, che eventualmente coinvolgono più dispositivi e/o computer, ma già questo può dare risultati significativi. Se qualcuno si prende la briga di provarlo sul proprio setup, è invitato a pubblicare i risultati (e/o eventualmente qualche propria riflessione) tra i commenti qui sotto.