L'iPad di Apple è un sogno realizzato.
OK, il risultato è un'approssimazione di quel sogno, un compromesso tra l'idealismo del sognato e le contingenze del vissuto; cionondimeno è una buona approssimazione. Il sogno era di Apple (foto sopra: il knowledge navigator immaginato vent'anni fa'), e prima di Apple, di uomini del genio di Vannevar Bush, Doug Engelbart, Alan Kay (chi non li conosce, cerchi con Google o in Wikipedia e avrà piacevoli sorprese): è il sogno del dispositivo di "amplificazione dell'intelligenza" e di "navigazione della conoscenza" perfetto. L'iPad è quanto attualmente più gli si avvicina. Non è stato ancora commercializzato nessun altro dispositivo capace di gestire, manipolare ed elaborare i contenuti come fa un computer ma che abbia un'interfaccia così efficiente soprattutto perchè così vicina al modo di operare umano: tocco quello che vedo e lo manipolo, senza l'interponimento di mouse, trackpad o altro.
Rispetto al sogno originario c'è una clamorosa lacuna: il riconoscimento vocale non è pervasivamente implementato. Apple ha volutamente mantenuto un profilo basso su questa tecnologia (che comunque è parzialmente integrata nei computer da decenni) soprattutto perchè conscia dei suoi limiti di utilizzo, per esempio quando non si usa il computer da soli in una stanza — ve lo immaginate, un ufficio o un'aula con decine di persone che parlano contemporaneamente ai loro computer, o i passeggeri di qualsiasi volo di linea che parlano tutti insieme ai loro VouchPad (Vouch=Voice+Touch)? — ma è probabile che prima o poi il riconoscimento vocale sarà implementato come efficiente vettore alternativo per comandi diretti e per la redazione di testi, se non altro perchè le tecnologie ci sono già (per quanto attualmente funzionino meglio se l'operatore parla un buon inglese americano...).
E a proposito di interfaccia utente, in attesa di un futuro non così prossimo dove dilagheranno le interfacce neurali, sono già in sviluppo tecnologie di riconoscimento gestuale senza tocco, e quando tutto ciò sarà implementato e integrato... beh, ne vedremo delle belle — e noi Italiani diventeremo istantaneamente i cibersmanettoni più dotati del globo, essendo addestrati fin dalla nascita a gesticolare e a non stare mai zitti :-))
Tornando al presente-futuro prossimo dell'iPad (perchè le killer applications per l'iPad devono ancora nascere), io vedo una serie infinita di utilizzi per cui l'ultimo nato di Apple è molto più indicato di un qualsiasi computer portatile (anche touch) o di un qualsiasi smart phone (iPhone compreso). Tra qualche tempo la vedranno — e la toccheranno con mano, anzi, con dita, in multitouch — anche i delusi e gli scettici :->
Roberto Giannotta
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